Come promesso, vi racconto com'è andata. Da premettere, vivo in un paese di mille anime che definire sconosciuto è veramente riduttivo, abbarbicato sulle montagne della Lucania, dove in inverno, alla faccia della latitudine che lo vuole più vicino all'Africa che alla Svezia, nevica un giorno si e l'altro pure. Se ci si aggiunge il Burian, le correnti dai Balcani e la perenne mancanza di strutture e dotazioni, si capisce perché l'isolamento sia una condizione ormai accettata e condivisa dai miei concittadini, montanari DOC, anche se nati a sud del 40 esimo parallelo. I lucani fanno da soli, da soli puliscono le strade e da soli provvedono ad assicurare il necessario a chi ha bisogno e non può far fronte al maltempo.
Per farla breve: un mio parente ha una azienda agricola a 1000 mslm, ci arriva con una strada vicinale che deve pulire da solo, con il trattore. L'altra sera (ore 21:30) mi chiama e mi dice che mentre stava riaprendo la strada, qualcosa ha tranciato una valvola della ruota anteriore del suo bestione. Mi dice che ci ha provato per ore e che il trattore non vuole saperne di camminare con tre ruote e mi chiede se, con la Panda, posso almeno avvicinarmi a qualche Km.
Gli dico che ci avrei provato e che, se non ci fossi riuscito, avrei provato almeno a chiamare qualcun altro. Sono partito con poche speranze, sapevo che lo spartineve arriva fin dove arriva, e che, in fondo, hai pur sempre una Panda. Come previsto, 3 km sopra il paese l'asfalto finisce sotto un gradino di neve, 20 cm buoni non spazzati e freschi. Mi ci butto e la Pandina fa il suo dovere, ma la quota sale e la neve pure. Arrivo al bivio con la strada vicinale, scendo e mi rendo conto di camminare su uno strato di neve che mi arriva sotto al ginocchio; soprattutto, mi accorgo che lo spartineve, nel pulire la strada principale, ha ignorato l'intersezione, creando un muro alto più di un metro e largo altrettanto. Ho preso il cellulare e chiamato un altro agricoltore (non proprio amico di mio cugino

). Il signore, gentilissimo, mi assicura che parte subito ma che avrà bisogno di un'ora buona. A quel punto penso: io ci provo! Scendo e mi metto a pestare la neve spazzata. Alla fine ho creato una specie di doppia rampa. Salgo sul pandino mi avvicino alla neve che avevo pestato e dopo tre tentativi e una sonora strisciata del fondo, passo dall'altro lato. Qui la strada era stata ripulita al mattino ma il vento aveva creato delle dune che, in alcuni punti, coprivano il tracciato per svariati metri. Alla fine mi sono fatto due km sfondando letteralmente la neve fresca portata dal vento (non l'ho misurata ma posso assicurarvi che era veramente alta, gli sbuffi a volte mi coprivano il parabrezza), con l'anteriore che scivolava sulla neve e le ruote posteriori che spingevano tutta la macchina. Arrivo al trattore, provo a fare marcia indietro ma la Panda mi va solo dritta, allora scendo e insieme a mio cugino creiamo uno spiazzo, riesco a girare e a tornare indietro.
Ripercorro la strada al contrario, arrivo alla provinciale e...ritrovo il muro! (Era passato lo spartineve

) Scendiamo e via a ripestare la neve. Ripasso senza problemi e guadagno l'asfalto. Richiamo il signore per annullare la richiesta suscitando le ire di mio cugino che però mi ha detto: "Cu l' L200 nun c'aviss mai fatt, chella machina mina troppo u culu. Trad: con l' L200 non ce l'avrei mai fatta, quella macchina ha il posteriore troppo leggero.
Non so se è dipeso dalla neve fine, dalle gomme invernali o semplicemente dalla fortuna, ma non avrei mai creduto di poter avanzare, con la Panda, in mezzo metro di neve.
Scusate la lunghezza.