Riparazione estrema

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Riparazione estrema

Messaggioda selfmademan » mercoledì 31 ottobre 2018, 13:35

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Re: Riparazione estrema

Messaggioda Charlo » mercoledì 31 ottobre 2018, 13:41

sei tu il "thema turbo" nei commenti?
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda selfmademan » mercoledì 31 ottobre 2018, 15:24

Si. Che ne pensi della riparazione? Tu ci gireresti con un'auto cosi rattoppata?
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda Charlo » mercoledì 31 ottobre 2018, 15:36

penso che se si trovassero agilmente i lamierati nuovi ci si potrebbe rifare agli standard che citi nei commenti. non mi sembra così rattoppata. è una panda: è flessibile e leggera di suo, non è che si strappa in due frenando o accelerando.

altrimenti per gli stessi standard guai a montare la barra per il verricello o rinforzare la piastra ventrale, invece giriamo con panda che pesano ormai il doppio.

io personalmente ho una conoscenza pratica di quel mestiere molto scarsa, non sarei andato ad insegnare su youtube ad uno che con le sue mani fa un lavorone così pulito ed approfondito. mi pare che se la sia presa un po' per come gli hai scritto
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda selfmademan » mercoledì 31 ottobre 2018, 16:29

Io quel poco che so sulla carrozzeria l'ho letto su qualche manuale di riparazione che si trova in rete e si parla sempre di dissaldare e risaldare, e non di tagliare pezzi interi e risaldarli. Inoltre andrebbero usate vari tipi di saldatrici, a punti, ad arco, a fiamma ossiacetilenica mentre spesso i carrozzieri per risparmiare fanno tutto con quella ad arco. Posso capire tagliare un pezzo non strutturale come un parafango, ma tagliare un pezzo strutturale e risaldandolo, quindi sottoponendolo a calore che sicuramente modificherà la struttura cristallina dell'acciaio variandone le proprietà meccaniche non mi sembra intelligente. Poi non metto in dubbio che il tutto funzioni.....ma la domanda è: in un eventuale incidente che succede?
Inoltre consideriamo che tutti i rattoppi possono fare ruggine.....
Qui per esempio non si consiglia il riscaldamento dei pezzi:
https://www.generalicar.com/78164/longheroni.pdf
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda Charlo » mercoledì 31 ottobre 2018, 16:38

altroché se l'hai messo in dubbio apertamente, definendola rattoppata e criticandolo nel merito tecnico del lavoro.
tu ce l'hai tutta l'attrezzatura che citi? la sai usare?
A me pare che stai criticando il lavoro di un bravo professionista pour parler.
Ce l'avessi io la mano da carrozziere che ha quel tizio farei i salti di gioia.
Ci vogliono meno seghe su internet e più pratica.
Potresti iniziare come apprendista da un carrozziere se ti appassiona così: non ti stupire poi quando li vedrai lavorare mediando i tempi ed i costi col risultato. Perché la teoria è fine a se stessa se non c'è flessibilità nella messa in pratica.
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda Charlo » mercoledì 31 ottobre 2018, 17:12

forse ho capito: sei un ingegnere o studi ingegneria? un altra mente creativa rovinata dai prof?
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda (marzo) » mercoledì 31 ottobre 2018, 20:34

selfmademan ha scritto:Io quel poco che so sulla carrozzeria l'ho letto su qualche manuale di riparazione che si trova in rete e si parla sempre di dissaldare e risaldare, e non di tagliare pezzi interi e risaldarli. Inoltre andrebbero usate vari tipi di saldatrici, a punti, ad arco, a fiamma ossiacetilenica mentre spesso i carrozzieri per risparmiare fanno tutto con quella ad arco. Posso capire tagliare un pezzo non strutturale come un parafango, ma tagliare un pezzo strutturale e risaldandolo, quindi sottoponendolo a calore che sicuramente modificherà la struttura cristallina dell'acciaio variandone le proprietà meccaniche non mi sembra intelligente. Poi non metto in dubbio che il tutto funzioni.....ma la domanda è: in un eventuale incidente che succede?
Inoltre consideriamo che tutti i rattoppi possono fare ruggine.....
Qui per esempio non si consiglia il riscaldamento dei pezzi:
https://www.generalicar.com/78164/longheroni.pdf


si parla sempre di dissaldare e risaldare perchè solitamente si fa riferimento a lamierati già conformati, e quindi da sostituire dissaldando il pezzo vecchio, per far combaciare quello nuovo..

ma nulla vieta di tagliare in un punto differente e saldare un pezzo nuovo non standard.


andrebbe usata una saldatrice a punti per tali lamierati standard se montati in sormonto, ma se tagli e giunti di testa la puntatrice ovviamente non va bene (va sicuramente meglio quella ad arco, che tanto ti scandalizza, o anche la cara vecchioa fiamma ossiacetilenica..)


che succede scaldando il metallo e variandone quindi la struttura cristallina?? (che parolone..!)

diciamo che quel che cambia in sostanza al massimo è la rigidità (cambia la tempra in pratica)

ma tu sei in grado di valutare se in quel punto della scocca tale differenza di rigidità sia deleteria?
magari invece è vantaggiosa..

ma magari tu realmente sai valutare dopo averla calcolata l'influenza di tale differenza in quella zona rispetto alla necessaria deformazione della scocca portante

se si, rendici edotti

altrimenti, forse è meglio che rendi merito a chi questi lavori quantomeno li sa effettuare
(e che non è detto che non sappia valutarne la fattibilità)

io so solo che ora i ponti progettati da ingegneri cadono (ingegneri c he sulla carta sanno tutto ma che non hanno mai posato realmente un plinto)
Mentre i ponti a secco in pietra ad arco costruiti dai pastori analfabeti 300 anni fa per poter passare da una valle all'altra stanno ancora in piedi.

senza nulla di personale, eh..
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda selfmademan » mercoledì 31 ottobre 2018, 21:43

Io certamente stimo il lavoro che ha fatto quel tizio, però, sulla base di qualche conoscenza di metallurgia e sulla base di quel poco che ho letto sui manuali d'officina di carrozzeria le riparazioni non si fanno cosi.

Per quanto riguarda il discorso sui metalli, se io prendo del metallo liquido e lo faccio raffreddare mooolto mooolto lentamente (al limite tempo infinito), a solidificazione avvenuta ho un materiale costituito da un monocristallo (non ci sono grani cioè vari cristalli orientati diversamente) e questo metallo ha un comportamento fragile, cioè arriva a rottura nel campo di deformazione elastico senza deformarsi cosi come si rompe un pezzo di ceramica.
Se invece lo faccio raffreddare molto velocemente, a solidificazione avvenuta il metallo avrà una struttura policristallina a grana più o meno fine, e avrà un comportamento duttile, cioè, superate le deformazioni elastiche, si arriva nel campo plastico (deformazioni permanenti) e poi sopraggiunge la rottura, quindi diciamo che il metallo dà avvisaglie prima di rompersi. Saldando pezzi strutturali si sottopone la parte a shock termici e a cicli di raffreddamento anomali che cambiano la struttura del metallo, questa è teoria scritta nero su bianco.
Inoltre un pezzo deformato si è incrudito cioè la sua capacità di deformarsi plasticamente sarà diminuità e quindi il pezzo diventa più fragile (esempio, filo di ferro piegato e ripiegato dopo un pò si spezza senza nessuna deformazione permamente cioè è diventato fragile).
Che poi la macchina cammina ugualmente questo è sicuro, e magari potrebbe essere ancora affidabile ma questo è tutto da vedere e non è scontato. Quindi io non la farei cosi facile...
Addirittura poi alla fine va ad asportare un pezzo di longherone per farci passare chissà che cosa, tanto il longherone a cosa vuoi che serva...

Per quanto riguarda me, si sto concludendo alcuni studi di ingegneria ma non sarò il tipico ingegnere giacca e cravatta in ufficio con l'aria condizionata ma la laurea mi serve solo per lavorare in proprio come termoidraulico....

Per quanto riguarda gli ingegneri che costruiscono roba che si rompe, questo è dovuto al fatto che, mentre nel passato non si sapevano fare calcoli sui materiali e si andava a intuito e si dimensionava la roba all'eccesso, ora invece che si sanno fare i calcoli è tutto dimensionato in modo strettamente sufficiente per reggere le sollecitazioni esterne con un piccolo margine di sicurezza per contenere i costi di produzione.....se la fiat calcola che può fare una rondella spessa qualche decimo di millimetro in meno risparmiando per ogni vettura qualche centesimo lo farà perchè qualche centesimo moltiplicato per tutte le vetture prodotte sono una barca di soldi...però se quel pezzo viene sottoposto a sollecitazioni extra come accade per le panda abusate in off road ecco che si crepa il duomo dell'ammortizzatore......e consideriamo che la panda strutturalmente è debole tant'è che tutte, sia 2wd che 4wd, abusate o usate per andare a fare la spesa, hanno una crepa poco sopra il punto vicino al finestrino posteriore in cui si inserisce la mano per aprire lo sportello.
Il radiatore è dimensionato giusto giusto al punto che col motore a posto la ventola parte ogni 2 secondi, figurarsi poi installare un verricello che copre un bel pezzo di superficie del radiatore riducendo ulteriormente la già scarsa capacità di raffreddamento....infine la traversa aggiuntiva su cui è montato il verricello modifica la struttura della macchina e cambia sicuramente il comportamento della macchina in caso di urto frontale. Ripeto, stimo questo tizio e stimo voi quando vi cimentate in modifiche come il verricello, i freni a disco posteriori ecc., però bisogna anche chiedersi che impatto possono avere le modifiche sul comportamento della vettura che è stata progettata dagli ingegneri in un modo ben preciso.
Quindi dai, portiamo rispetto sia per i personaggi come quello nel video, ma anche per i cervelloni che ci progettano le macchine che ci scarrozzano tutti i giorni...
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda Charlo » mercoledì 31 ottobre 2018, 22:55

selfmademan ha scritto:Il radiatore è dimensionato giusto giusto al punto che col motore a posto la ventola parte ogni 2 secondi, figurarsi poi installare un verricello che copre un bel pezzo di superficie del radiatore riducendo ulteriormente la già scarsa capacità di raffreddamento...
...Ripeto, stimo questo tizio e stimo voi quando vi cimentate in modifiche come il verricello, i freni a disco posteriori ecc., però bisogna anche chiedersi che impatto possono avere le modifiche sul comportamento della vettura che è stata progettata dagli ingegneri in un modo ben preciso.



io per far stare il verro dentro al muso arretrai il radiatore. ora è mooolto vicino allo scarico. Ma ho il raffreddamento acqua ed olio molto modificato e non ho problemi di surriscaldamento. Anzi ho dovuto chiudere parte della mascherina per l'inverno. Una modifica chiama un'altra modifica.
Meno male che lo stimi perché non gli hai scritto dei gran apprezzamenti. Sei partito dicendogli che ha sbagliato tutto.

Sai come ho sgamato che studi ingegneria?
Ho lavorato per anni a stretto contatto con ingegneri ed ho innumerevoli prove che all'atto pratico perdono attendibilità.

Il senso di grande parte delle modifiche è farle, non sfregiare il lavoro dei progettisti.

È ridicolo parlare di cristallizzazione dei metalli in termini di carrozzeria Panda. Soprattutto perché si tratta di macchine che arrugginiscono facilmente quindi in tal senso affanculo gl'ingegneri Fiat visto che ci hanno fatto avere auto fondamentalmente non zincate.
Se l'argomento fosse la tempra del metallo delle balestre sarebbe stata una bella digressione, buttata lì così contro un bravo carrozziere mi sembra una smargiassata. Smargiassata soprattutto in seguito alle domande che poni da evidente neofito quale ammetti di essere.
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda Charlo » mercoledì 31 ottobre 2018, 23:04

ps: alla mia panda ho combinato variazioni importanti negli anni. Ed in OR non l'ho mai risparmiata. I duomi sono perfetti: perché preventivamente ho agito per la loro salvaguardia. La mia Panda fra pochi mesi ha 34 anni. Chi l'ha progettata ormai è morto o in pensione, non gli manco di rispetto se ci ho messo del mio e le prolungo la vita. Anzi, sono convinto che il grande GG sarebbe orgoglioso di questo club se lo conoscesse
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Re: Riparazione estrema

Messaggioda (marzo) » giovedì 1 novembre 2018, 13:50

selfmademan ha scritto:se io prendo del metallo liquido e lo faccio raffreddare mooolto mooolto lentamente (al limite tempo infinito), a solidificazione avvenuta ho un materiale costituito da un monocristallo (non ci sono grani cioè vari cristalli orientati diversamente) e questo metallo ha un comportamento fragile, cioè arriva a rottura nel campo di deformazione elastico senza deformarsi cosi come si rompe un pezzo di ceramica.
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Inoltre un pezzo deformato si è incrudito cioè la sua capacità di deformarsi plasticamente sarà diminuità e quindi il pezzo diventa più fragile (esempio, filo di ferro piegato e ripiegato dopo un pò si spezza senza nessuna deformazione permamente cioè è diventato fragile).



portiamo rispetto sia per i personaggi come quello nel video, ma anche per i cervelloni che ci progettano le macchine che ci scarrozzano tutti i giorni...


tutto vero, e ben spiegato; ma tradotto in cifre di quanta differenza parliamo? (anche e soprattutto in relazione all'intero veicolo, e alle sollecitazioni reali cui esso verrà globalmente sottoposto)?
probabilmente il numero di cicli di fatica sopportabile cambierebbe, ma in misura apprezzabile nel contesto globale?

ecco quel che volevo dire.

non volevo mancarti di rispetto (nulla di personale NDR)
era solo che non condividevo l'approccio, ecco..

magari il tizio del video, anche senza calcoli sa quel che può o non può fare, probabilmente meglio della maggior parte degli ingegneri neo laureati che ho il piacere di conoscere.

purtoppo oggi ho l'impressione che taluni studenti non siano capaci
vi è una differenza enorme fra conoscenza e comprensione

le opere d'un tempo non erano frutto di sovradimensionamento, ma di profonda comprensione di ciò che si stava facendo


una curiosità:
sin dai tempi dell'antica grecia i pastori analfabeti tenevano il conto delle bestie usando semplicemente dei sassolini scuri e altri chiari.

migliaia di anni dopo a scuola fanno studiare il sistema binario..
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