Articolo del Sole 24 Ore,Panda 4x4, una piccola inarrestabil

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Articolo del Sole 24 Ore,Panda 4x4, una piccola inarrestabil

Messaggioda Attilio » sabato 14 luglio 2018, 8:11

E' uscita da poco nei saloni di vendita l'ultima incarnazione di questa vettura che è ormai diventata il paradigma dell'estrema praticità su ruote; un vero muletto capace di servire il proprio padrone in ogni frangente, anche il più critico.
Oggi ha assunto le sembianze di un vero e proprio piccolo SUV, del quale ha la completa dignità, mentre quando è nata, la bellezza ormai di trenta anni fa (Giugno 1983), appariva semplicemente come la naturale evoluzione di quella spartana e geniale utilitaria che Giugiaro aveva disegnato per la Fiat.

Finalmente una vetturetta "alla francese" che consentiva anche a chi non poteva (o non voleva) spendere di disporre di un minimo di comodità e spazio, cose che le pur tanto amate progenitrici di casa Fiat (600, 500 e 126 in ordine di apparizione), non offrivano proprio.
Della Panda esisteva, al debutto, anche una versione bicilindrica da 652 cc, in ossequio ai diktat fiscali che imponevano allora motorizzazioni minime, ma il motore che venne montato sulla 4x4 era un quattro cilindri ad aste e bilancieri da 965 cc preso a prestito dall'Autobianchi A112 Elite; forte di 48 CV forniva alla leggerissima vettura (poco più di 700 kg) la necessaria energia per assolvere al meglio i suoi compiti.

Non estraneo a tali brillanti performance il cambio a cinque marce con prima molto corta; si può partire da fermo tranquillamente in seconda e la quinta è rapportata in maniera equivalente alla quarta del cambio meno frazionato; da ricordare che dal cambio in poi, l'intero gruppo della trasmissione (con trazione posteriore inseribile) era stato progettato e veniva prodotto dalla austriaca Steyr-Puch, una riconosciuta specialista in materia.
Già quanto detto finora può fare intuire quale sia la sua destinazione d'uso: la montagna e la città; due situazioni in cui le sue capacità di trazione su ogni fondo, altezza da terra, piccole dimensioni della carrozzeria e rapportatura corta della trasmissione cooperano nel renderla un attrezzo insostituibile; dove l'inquinamento è assente si rivela poi impagabile il doppio tetto apribile in tela disponibile a richiesta durante tutta la vita del modello.

Non prendetela, invece, pensando di sfruttarla per viaggi anche di media lunghezza; per esempio, anche solo cento chilometri di autostrada per andare a sciare potrebbero rivelarsi un'esperienza da non ripetere: lentezza nell'incedere, rumore molto elevato e consumo di benzina da berlina classe due litri ne fanno una nemica delle strade a scorrimento veloce.
L'opzione dell'impianto a GPL appare in questo caso estremamente praticabile per la disponibilità dei vari motori montati sulla panda 4x4 a funzionare perfettamente con questo carburante ma la vediamo più come sistema per poter circolare in città che come soluzione per i viaggi dato che il montaggio di uno di questi impianti comporta la pressoché totale rinuncia al bagagliaio (non è possibile, infatti, l'adozione di un serbatoietto toroidale al posto della ruota di scorta in quanto quest'ultima si trova nel vano motore).

Un piccolo aiuto a migliorare le cose è stato fornito solo nel 2001 sulla versione Climbing che forniva i mozzi posteriori a ruota libera, un'adozione che consigliamo anche per l'eventuale vostro esemplare che riteniamo sarà invece ante 1993 perché altrimenti non stareste leggendo queste righe.
La scelta è facile, divertente e con pochi rischi e poi ci si può sbizzarrire incrociando pezzi delle innumerevoli versioni della Panda per farsene un'esemplare su misura.
Per partire vanno bene tutte purché la carrozzeria sia sana ma, per aiutarvi nella scelta, ci pare utile offrirvi una breve cronologia delle versioni già "storiche".

Nel 1985 appare una prima serie limitata di 5000 esemplari denominata "Nuova Panda 4x4"in colore grigio metallizzato con righe adesive sui fianchi, parti del padiglione in nero opaco, cerchioni bianchi ed interno rosso; monta anteriormente il bull bar e due fari di profondità rotondi mentre, se priva di tetti apribili, presenta anche un portapacchi dedicato.
Nuovo motore Fire monoalbero da 999 cc e 50 Cv a partire dal 1986: spariscono le ondulazioni sulle fiancate, i deflettori alle porte e la targa posteriore si sposta sul paraurti.

Serie speciale molto carina a partire dal 1987: la Sisley; di solito verde o rossa scura, è dedicata ai giovani ed alle signore è un pochino leziosa nelle finiture.
Ultime modifiche, prima di sconfinare dal territorio defiscalizzato, nel 1991: lo stile della calandra viene uniformato a quello della Fiat Tipo ed il motore guadagna una versione ad iniezione elettronica da 54 Cv con scarico catalizzato.
Da pagare tra i tre ed i quattromila Euro, è una delle utilitarie più versatili che ci si possa procurare; in più si corre il rischio di vedere il proprio "investimento" aumentare di valore.
Immagine
Fiat Panda 4x4 141 1985 Rossa
Fiat Panda 4x4 141 1993 trekking Bianca
Fiat Panda 4x4 169 2005 Gialla
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Re: Articolo del Sole 24 Ore,Panda 4x4, una piccola inarrest

Messaggioda FICHI » domenica 15 luglio 2018, 20:33

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