Panda 4x4: Versioni e modelli speciali

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Panda 4x4: Versioni e modelli speciali

Messaggioda Kit Carson » martedì 11 marzo 2008, 23:34

LE PANDA 4x4 ITALDESIGN del 1980

La prima FIAT PANDA vede la luce nel 1980 (e come tutti sapete era disponibile solo in versione a trazione anteriore) e già al salone di Torino dello stesso anno (con 3 anni di anticipo rispetto alla prima versione Fiat Panda 4x4 di serie) Giugiaro propose una Panda 4x4 "OFFROADER" un prototipo su scocca e meccanica PANDA 45 con trazione integrale disinseribile con brevetto ITALDESIGN di Moncalieri di TO (che fu venduto alla Fiat nel 1983 e che fu adottato per la vettura di serie).
Con la versione 4x4 Italdesign intese dimostrare la versatilità del progetto PANDA, e la trasformazione si potè realizzare in modo relativamente semplice in quanto l'albero di trasmissione non supera i 3500 giri alla massima velocità (a rotazioni superiori bisognerebbe aumentare il diametro dell'albero e quindi modificare il pianale).
La velocità della vettura su strade tortuose, in mancanza di un differenziale centrale è ovviamente limitata.
Il cambio la retromarcia normale venne sostituita da un rapporto più ridotto della prima velocità (la primina) con ingranaggi elicoidali sempre in presa ed inseribile con innesti agevolati a denti, la retro invece era azionabile da una seconda leva (sempre sul tunnel centrale), un pomello da tirare verso l'alto. La retromarcia era solo ridotta e realizzata con ingranaggi a denti dritti e ruota condotta scorrevole per l'innesto).
Sulla scatola del differenziale è fissata la corona cilindrica di riduzione finale per le ruote anteriori e contemporaneamente è fissata pure una ruota conica con dentatura a spirale Gleason che ingrana con un pignone conicodisposto a 90°, questa coppia conica costituisce il rinvio per la trazione alle ruote posteriori.
Il motoassale posteriore NON era a ponte rigido, un supporto centrale reggeva il differenziale AUTOBBLOCCANTE ZF-175 con precarico e taratura 75%, con rinvio conico a dentatura a spirale Gleason con rapporto 41:15=2,7333.
Grazie a tutto questo era in grado di superare una pendenza massima del 65 per cento. Il motore è il 903cc 45cv a 5600 giri (la Fiat per la sua Panda 4x4 di serie adotterà il 965cc). Questo gioiellino esteticamente presentava poche modifiche alla carrozzeria della Panda di serie, ma era immediatamente riconoscibile per i codolini passaruota in plastica che vennero poi adottati anche nelle versioni di serie come optionals aftermarket. La scocca fu alzata da terra di 25mm all'asse ant. e 35mm all'asse post. per aumentare la luce e per ospitare pneumatici maggiorati. Una chicca: alla strumentazione fu aggiunto un "indicatore degli assetti per salita discesa e assale", quello che noi chiamiamo inclinometro. Nella zona del bagagliaio è sistemata una tasca ribaltabile che ospita i ferri di soccorso e le cinghie per fissare i bagagli.

La ITALDESIGN mostrò contemporaneamente anche la Panda 4x4 "STRIP" , una curiosa mini-Jeep (così la definirono all'epoca) sul pianale originale accorciato di 90mm (e che proprio per questa peculiarità vanta tuttora un primato, è la più piccola creazione della Italdesign, che proprio quest'anno festeggia i 40 anni di attività). LA Panda STRIP che presentava le stesse geniali soluzioni meccaniche della OFFROADER in alternativa al divanetto posteriore poteva montare 2 panchette longitudinali che permettono di ospitare 4 persone!. Il parabrezza era in posizione più verticale di quello di serie, incernierato alla base, abbattibile e agganciabile sul cofano e la vettura si poteva coprire applicando 2 tettucci. Altri particolari: la Panda Strip era dotata di speciali sollevatori, pale e attrezzi utili per superare difficoltà, fino agli attacchi per auto-trainarsi! La Panda 4x4 STRIP è tuttora un brevetto Italdesign, non fu ceduto a FIat.
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Messaggioda Kit Carson » lunedì 17 marzo 2008, 3:15

Fiat Panda Cross PanDAKAR 2007

Il 6 gennaio 2007 a Lisbona erano presenti 2 Fiat Panda Cross pronte a partecipare alla massacrante maratona africana DAKAR 2007 lunga 8696km. Le 2 Fiat Panda ribattezzate per l'occasione PanDAKAR correvano nella categoria T2 (che prevede pochissime modifiche rispetto alla versione di serie)e furono affidate a Miki Biasion (2 volte campione del mondo Rallyes) in coppia con Tiziano Siviero, e al francese Bruno Saby (vincitore della Dakar 2003 e campione del mondo nella specalità Rally Raid) in coppia con l’italiano Rudy Briani. (nostro amico del club) ;)

Le vetture sfoggiavanono i colori del FIAT PANDAKAR TEAM (FPT) così come erano state presentate al Motorshow di Bologna qualche mese prima.

Per affrontare il durissimo percorso sulla Panda Cross vennero montati gli allestimenti di sicurezza, come il roll-bar e l’impianto di estinzione, ammortizzatori specifici e, grazie alla fattiva collaborazione con gli ingegneri della FPT, venne aumentata la potenza del motore Multijet di 1300 cm3 fino a 105 CV, pur conservando una notevole coppia motrice. All’interno trovarono posto un serbatoio da 160 litri, in grado di garantire una grande autonomia anche su fondi difficili come la sabbia e le pietraie, tre ruote di scorta e il necessario per disinsabbiarsi: badili, crick da sabbia e due piastre in alluminio. A questo occorre aggiungere la riserva d’acqua di 10 litri (5 per ogni componente l’equipaggio), che portava il peso complessivo della vettura a circa 1400 kg.

La prima tappa di 464km vide le 2 panda impegnate in una guida precisa ma prudente, i profondissimi solchi lasciati dai grossi veicoli che precedevano non risparmiarono ripetuti insabbiamenti con notevole sofferenze agli organi meccanici delle vetture, in particolar modo le frizioni che con la sabbia infiltrata subirono pattinamenti e bloccaggi. in classifica generale 133° e 135° posto.
La seconda tappa Portimao-Malaga sembrò sorridere alle piccole Fiat, il tracciato di montagna tortuoso e su fondo molto duro, con guadi e altre insidie mise in evidenza le doti delle PanDAKAR, che alla fine della tappa avevano guadagnato circa 40 posizioni: 91° e 101° posto.
La terza tappa si svolgeva in territorio africano, 252km tra Nador e Er-Rachidia e, in assenza di polvere i 2 equipaggi riuscirono a viaggiare praticamente insieme con gran soddisfazione dei piloti, se non fosse per il singolare incidente di Biason, che investì un asino.
La quarta tappa da Er-Rachidia a Ouarzazate di 679 km, con una prova speciale lunga 405 km si rivelò molto difficile e impegnativa per tutti i partecipanti, come testimoniato dagli oltre 60 abbandoni.
Le due Fiat PanDAKAR avevano mantenuto un buon ritmo, su strade scommesse e polverose, viaggiando molto vicine fra loro, fino a quando Biasion, tradito dalla scarsa visibilità, non riuscì ad evitare una buca profonda.
Saby raggiunse senza problemi il rifornimento ubicato a metà prova, proseguendo fino a raggiungere le prime dune di sabbia soffice (il terribile fesh-fesh) che nascondevano le insidie maggiori. Il buio della notte rese tutto più complicato. Al mattino infatti la Fiat PanDakar avevano superato le dune (seguita dall’Eurocargo del Team) ma i mezzi non erano giunti alla partenza di Ouarzazate in tempo utile.
L'11 gennaio 2007 le 2 PanDAKAR che erano riuscite fino a quel momento a confrontarsi con i MOSTRI fuoristradistici attirandosi molte simpatie si ritirano dalla gara dimostrando al mondo un ottimo potenziale tecnico, se solo fossero state più alte...
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Messaggioda Kit Carson » lunedì 17 marzo 2008, 20:53

I RAID DEL CORAGGIO IN PANDA 4x4



Nella lunga e avvincente storia del fuoristrada riguardante la produzione italiana, uno dei capitoli più affascinanti è legato alle vicende della Panda 4x4.
Ad appena pochi anni dalla sua presentazione la Fiat Panda 4x4, grazie al notevole supporto fornito dalla Casa torinese, inizia a far capolino anche nel mondo dell’avventura a motore partecipando ad un’edizione della Parigi-Dakar, affidata a Paolo Contegiacomo, e al raid Parigi-Pechino sulle orme della mitica Itala del principe Borghese che aveva effettuato la stessa traversata nel 1907.
“I Raid del coraggio” sono nati nel 1985, quando la Safariland (un tour operator specializzato in viaggi-avventura) lanciò una sfida ritenuta impossibile, proponendo un nuovo prodotto turistico: attraversare un continente a bordo della Fiat Panda 4x4 con piloti non professionisti e con itinerari su piste fuoristrada. Un modo nuovo per il comune turista di conoscere il mondo. il “Raid Afrique” della Citroen (formata da 60 Citroen 2CV e da otto camion Berliet 4x4 di appoggio) aprì le danze, Il Raid del coraggio fu la risposta italiana in collaborazione con la Fiat e numerosi altri sponsor, la novità è rappresentata proprio dall’utilizzo delle giovani Fiat Panda 4x4.

La prima spedizione, che vede impegnata 50 vetture, attraversa tutto il Sahara da Tunisi fino ad Abidjan, in Costa d’Avorio, lungo un itinerario di oltre 7.000 Km.
Nell’86 è la volta del “Raid del coraggio” in Australia, da Sydney a Perth (8.800 Km. tra Outback e barriera corallina) e nell’87 in Brasile (Rio de Janeiro – Manaus ) "a rua do inferno".
Dopo la spedizione in Amazzonia era previsto un raid in Cina (1989), ma i disordini del 4 giugno in piazza Tienanmen a Pechino fanno saltare i programmi. Si rimedia con una meta affascinante, misteriosa, mistica, l’India, che Safariland propose per il Natale 1989. 4.000 Km attraverso magiche città, paesaggi incontaminati e splendide spiagge della costa orientale. Le Fiat Panda partirono da Bombay in direzione nord per affrontare un itinerario circolare svoltosi soprattutto nello stato del Rajastan, Bombay, Agra, Jaipur, Bikaner, Jaisalmer, Jodhpur sono alcune delle principali cità storiche che furono toccate. La carovana in quegli anni si trasferisce anche in Islanda per effettuare il periplo dell’isola (2.700 Km.), nel corso del quale viene realizzata anche la prima traversata automobilistica del ghiacciaio Vatnajokull.

Tutti gli itinerari pianificati dalla safariland erano per almeno 3/4 fuoristrada; dalla traversata amazzonica, alla punta più a sud del mondo Usuraia in Argentina a quella più a nord Inuuik in Canada e poi Islanda, India, Messico, Stati Uniti, Guatemala, Costarica, Panama, Venezuela, Australia, Africa, Sahara compreso e vari paesi dell’est e medio oriente. Avranno sempre al seguito cuoco, medico, meccanici, viveri, tende: insomma, tutto l' occorrente per un' avventura piena di giudizio, assennata, superorganizzata.

"Dal 1984 al 1994 come responsabile tecnico della Safariland ho fatto il giro del mondo con le Panda 4x4 Caboto con tenda Maggiolina sul tetto. Un’organizzazione a dir poco fantastica, una carovana composta da 50 auto più 1 camion officina, 1 camion cucina e viveri e 4 Raiton-Fissore" dirà Luciano Evangelisti tecnico viaggiatore professionista.


Negli anni successivi il clamore iniziale suscitato dai “Raid del coraggio” inizia progressivamente a scemare fino a quando, soprattutto per i problemi economici dovuti alla troppo disinvolta gestione del tour operator che organizzava i viaggi, i raid con le Panda 4x4 vanno in pensione.


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Messaggioda Kit Carson » martedì 18 marzo 2008, 12:43

MORETTI PANDAROCK 4x4

Per il Salone dell'auto di Torino del 1982 vennero appositamente realizzate una serie di versioni speciali della utilitaria Fiat con l'obiettivo di creare un arricchimento di versioni e una festosa coreografia, FISSORE, SAVIO e MORETTI realizzarono 3 pick-up su meccanica Panda30 e Panda45, e quando nel giugno 1983 la Fiat introdusse la versione a 4 ruote motrici Moretti rilanciò la sua ROCK.

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La Panda Rock è un pick-up (per la Moretti era la Panda Convertibile) con una intelaiatura tubolare per tetto con complicati meccanismi di apertura e chiusura, che prevedeva 3 diverse possibilità di apertura: parziale sui posti anteriori, parziale senza i fianchetti, e apertura totale. Sia la capote canvas/cerato e sia l'hart-top erano a pagamento, come pure a pagamento erano i fari antinebbia con griglie di protezione montati su una particolare struttura metallica sulla parte inferiore del paraurti.
Gli allestimenti interni avevano una imbottitura anatomica con poggiatesta regolabili, mentre il pannello di coda si apriva a ribaltina.

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Optional anche i parafanghini sui passaruota identici a quelli della Panda Offroader che come sappiamo entrarono a far parte della lista accessori Fiat ufficiale.
A sinistra della targa sulla ribaltina posteriore il logo de "Carrozzerie Moretti Torino".(ricordo che la targa posteriore è stata posizionata sul paraurti alla fine del gennaio 1986, con l'avvento della Panda Supernova nata in occasione dell'a dozione dei motori della famiglia fire anche sulla piccola utilitaria)

Il motore era il brioso 965cc di 48cv di derivazione A112LX che pur essando la minor dotata di cavalli non ha mai avuto nulla da invidiare alle altre versioni successive motorizzate fire e a quelle dotate di iniezione elettronica.

La Panda Rock è sopravvissuta al restiling del 1986, fu regolarmente prodotta e venduta infatti anche la versione 4x4 1.0 Fire oltre alle 750 S fire a 2 ruote motrici che presero il posto delle Panda30/Panda45 Rock e Panda 4x4 Rock 965cc.
Ne fuorono prodotte solamente nella 1a serie 27 esemplari (4x4) e 23 esemplari (2wd).
invece nel modello fire 1000 ne furono prodotte 50 panda (4x4) e 150 esemplari (2wd).
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Re: Panda 4x4: Versioni e modelli speciali

Messaggioda Pandatrebbia » lunedì 7 luglio 2014, 13:47

... AGGIUNGO QUESTO LINK MOLTO INTERESSANTE ......

http://iruggentianni7080.forumfree.it/?t=64953406
Immagine - Immagine
Umbe - Il Presidente dei PORCI - - PM 2/F in allestimento ......... ma la PM sempre nel cuore ......-
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Re: Panda 4x4: Versioni e modelli speciali

Messaggioda BAC » domenica 14 febbraio 2016, 14:13

Ciao qualcuno sà dirmi che modello è?
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Re: Panda 4x4: Versioni e modelli speciali

Messaggioda pandamonium75 » domenica 14 febbraio 2016, 17:50

È la Panda 4x4 Offoroader , creata da Giugiaro ! Leggi l' inizio del topic , ti dice tutto ;)
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Re: Panda 4x4: Versioni e modelli speciali

Messaggioda BAC » venerdì 8 luglio 2016, 17:51

La trapper!!!!!
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