Ha debuttato nel 1985 sulla nuova utilitaria di Desio: l'Autobianchi Y10.
A fine luglio del 1981 il primo prototipo girava sul banco di prova e a fine anno era collaudato su una vettura: una Fiat Panda 45.
Nel 1982 si definisce la costruzione in serie con obiettivo 2200/2500 unità al giorno (vale a dire 3 motori al minuto).
1983: il progetto è concluso ; inizia la fase della messa a punto degli impianti.
1984: inizia la produzione in preserie
1985: il motore equipaggia le vetture Autobianchi Y10 e Fiat Uno.
FIRE è l'acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, e costituisce un balzo tecnologico in avanti di casa Fiat.
Il nuovo motore aveva:
- una sofisticazione tecnologica in fase di progetto
- numero ridotto di parti unitarie rispetto al suo predecessore 903 e tempi di produzione dimezzati.
- compattezza di dimensioni
- peso ridotto (69 kg)
- buone prestazioni
- bassi consumi
- riduzione della manutenzione e facilità negli interventi anche a livello professionale.
3".
Alcune caratteristiche tecniche:
- testa dei cilindri in lega leggera a flusso trasversale
- pompa dell'olio calettata sull'albero motore
- basamento in ghisa con 5 supporti di banco
' camera di combustione "Bath Tup"
- riduzione del tempo di raggiungimento della temperatura ottimale d'esercizio: quando il termostato è chiuso il liquido di raffreddamento va direttamente dal motore alla pompa dell'acqua passando unicamente dal collettore di aspirazione che viene rapidamente riscaldato.
- è un motore "lean burn" ovvero a carburazione magra, per contenere le emissioni inquinanti.
L'investimento di Fiat in questo motore fu di 630 miliardi di lire. A capo del progetto l'Ingegner Stefano Iacoponi.
Il sito dedicato alla produzione della nuova unità propulsiva era lo stabilimento di Termoli, dove venne allestito un nuovo impianto altamente robotizzato, chiamato "TERMOLI 3.
Negli intenti di Casa Fiat, il FIRE oltre a voler essere un motore semplice, affidabile e con basse necessità di manutenzione, doveva essere anche "bello" alla vista: il coperchio punterie con l'originale tappo interamente in gomma e la scatola filtro aria, furono disegnate da un importante designer: Rodolfo Bonetto.