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Via del sale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La via del sale era un tracciato che anticamente alimentava il commercio del sale. Non esisteva un'unica via del sale; i varì popoli emiliani, lombardi e piemontesi avevano ognuno la propria rete di sentieri e collegamenti per portare le merci, principalmente lana ed armi, verso il mare e recuperare il sale, allora prezioso per la conservazione degli alimenti.
Mettendo in comunicazione la Pianura padana con la Liguria o i territori francesi della Provenza, permetteva il commercio di questo materiale prezioso, elemento indispensabile per l'alimentazione e la conservazione dei cibi, di difficoltoso reperimento nelle regioni del settentrione lontane dal mare.
[font color="red"]La vie del sale emiliane percorrevano la val Trebbia la val di Taro.
La via del sale lombarda seguiva tutta la valle Staffora (provincia di Pavia), percorreva il crinale che divide la val Borbera (provincia di Alessandria) dalla val Boreca (provincia di Piacenza) passando per il monte Antola per scendere in val Trebbia, a Torriglia, punto di incontro con i tracciati piemontesi ed emiliani e da lì raggiungeva agevolmente Genova. [/font id="red"]
Una delle vie del sale piemontesi metteva in comunicazione il territorio saluzzese con il Delfinato e la Provenza, in Francia, attraverso il tunnel del Buco di Viso.
Storia
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno il Sacro Romano Impero costituì i feudi imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi, controllando le vallate e garantendo, in cambio di gabelle, la sicurezza dei convogli.
Il trasporto veniva effettuato a dorso di mulo poiché le strette e disagevoli mulattiere che si inerpicavano sui pendii e nelle valli non permettevano il passaggio di carri.
Oggi le vie del sale, perso il loro valore commerciale, sono divenute meta di escursioni e trekking, snodandosi in ambienti integri e di particolare interesse naturalistico.
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Caro, questa è la mia zona ..... ma io non sono mai riuscito a farla ...... ti riporto quanto avevo scritto nella prima pagina ....
http://www.laviadelsale.provincia.pv.it/
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Via del sale
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La via del sale era un tracciato che anticamente alimentava il commercio del sale. Non esisteva un'unica via del sale; i varì popoli emiliani, lombardi e piemontesi avevano ognuno la propria rete di sentieri e collegamenti per portare le merci, principalmente lana ed armi, verso il mare e recuperare il sale, allora prezioso per la conservazione degli alimenti.
Mettendo in comunicazione la Pianura padana con la Liguria o i territori francesi della Provenza, permetteva il commercio di questo materiale prezioso, elemento indispensabile per l'alimentazione e la conservazione dei cibi, di difficoltoso reperimento nelle regioni del settentrione lontane dal mare.
[font color="red"]La vie del sale emiliane percorrevano la val Trebbia la val di Taro.
La via del sale lombarda seguiva tutta la valle Staffora (provincia di Pavia), percorreva il crinale che divide la val Borbera (provincia di Alessandria) dalla val Boreca (provincia di Piacenza) passando per il monte Antola per scendere in val Trebbia, a Torriglia, punto di incontro con i tracciati piemontesi ed emiliani e da lì raggiungeva agevolmente Genova. [/font id="red"]
Una delle vie del sale piemontesi metteva in comunicazione il territorio saluzzese con il Delfinato e la Provenza, in Francia, attraverso il tunnel del Buco di Viso.
Storia
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno il Sacro Romano Impero costituì i feudi imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi, controllando le vallate e garantendo, in cambio di gabelle, la sicurezza dei convogli.
Il trasporto veniva effettuato a dorso di mulo poiché le strette e disagevoli mulattiere che si inerpicavano sui pendii e nelle valli non permettevano il passaggio di carri.
Oggi le vie del sale, perso il loro valore commerciale, sono divenute meta di escursioni e trekking, snodandosi in ambienti integri e di particolare interesse naturalistico.
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